IL
CIELO E’ IL MIO TETTO
LA
STRADA IL MIO LETTO
SONO
SMARRITA
NEI
LABIRINTI DELLA VITA
VAGANDO
E GIRANDO
HO
RINCORSO UNA BANALITÀ’
MAI
E POI MAI
PREVISTA
DALLA FATALITÀ’
GIRANDO
E VAGANDO
SMARRITA
IN FITTA FORESTA
L’ANIMA
MIA S'È’ PERSA
OMBRE
CONFUSE
L’HANNO INGHIOTTITA
PENE,
TORMENTI
ANGOSCE
SCOMPOSTE
MOZZATA
IN DUE META’
TRONCA
E SMARRITA
GIRO
E RIGIRO
SUI
BINARI DELLA VITA
UN
PEZZO GIÙ’ UNO SU
META’
DI QUA L’ALTRA DI LA’
SCOLLATA
E SOSPESA
SENZA
CENTRALITÀ’
IL
CUORE PULSA
IL
SANGUE SCORRE
TESTA
IN GIU’ PIEDI IN SU
META’
PASSIVA
L’ALTRA
SCALCIANTE
SENZA
IDENTITÀ’
NE’
INTEGRITÀ’
IL
TETTO NON L’HO
IL
LETTO NON SO
VAGO
VAGO
IL
NODO NON TROVO
TESTA
IN GIÙ’ PIEDI IN SU
META’
GELATA
L’ALTRA
INFIAMMATA
PIEGATA
AL MAESTRALE
STOICAMENTE
MI GETTO
INCOCCIO
IL BARICENTRO
REGGE
L’ARCHITRAVE
RUOTO
IL PALETTO
GRINFIO
L’INTEGRALE
SENZA
ESSENZIALE
TESTA
SU PIEDI GIÙ’
SORPASSO
IL FATALE
RIENTRO
NELLA VIA
IL
TETTO L’HO
IL LETTO NON SO
INTEGRA STO
e. r.
1989 sapore incerto di... momento viaggiante...fatale...
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