Avanzi silenziosa
Su strada farinosa
Scruto sotto il velo
Con occhio sincero
Per carpire il pensiero
Sul perché mi trovo qui
Son qui
Con figlia e sorella
Amo la tua terra
La brezza notturna
Gli incensi
I colori
I frastuoni speziali
Rivolanti nel souk
Donna di Midoun
Fiera e silenziosa
Osservi timorosa
Sono sconosciuta
T’affianco nella via
Seguo la tua scia
Donna di Midoun
Nulla frena guadar la via
Con audace filosofia
Assunto tradizionale
Di saga personale
Stringiamoci la mano
Sotto il sole infocato
Nulla è strano
Germina il nostro grano
Donna di Midoun
Formiamo un ponte
Di sorriso e tolleranza
Per transitare in comunanza
Spartire i grovigli della vita
Veleggiare in cieli aperti
Fileremo senza barriere
Asservite a ragioni striminzite
Usanze e credenze secolari
Più immaginarie che reali
Donna di Midoun
Non so il nome né la tribù
Se passi per caso o sei jerbana
Di sicuro sei amica stansiva
Ci rivedremo in altra strada
e.r.
svagando un di in terra africana
svagando un di in terra africana
La Tunisia descritta in questa ode assume un aspetto più romantico e meno prosaico di come la descrive David Grieco che ci vive in pianta stabile.
RispondiEliminaComunque, entrambi mostrate di amarla, ci sono passata di sfuggita, ma il prossimo anno voglio staccare la spina e rifare il giro con soste prolungate.
Notte buona Elda ;-))
Tina
Immagino che la poesia prenda il là da un incontro reale, vero? :-)E' una poesia molto "musicale" e con delicati richiami alla fratellanza... o dovrei dire sorellanza nel vostro caso? :-DUn caro saluto :-)
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